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100 passi con Margherita Asta: online 17 febbraio 2021
“A ricordare e riveder le stelle”. 20-21 marzo 2021. XXVI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
La Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge alla sua ventiseiesima edizione: un periodo lungo che ha reso protagonista una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali in un grande percorso di cambiamento dei nostri territori, nel segno del noi, nel segno di Libera.
La Giornata è da qualche anno anche riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.
Da allora molta strada è stata fatta. Innumerevoli sono state le iniziative, i percorsi di cambiamento proposti e realizzati: beni confiscati, memoria, educazione alla corresponsabilità, campi di formazione e impegno, accompagnamento delle vittime, percorso di Liberi di scegliere, formazione scolastica e universitaria, sono solo alcuni degli snodi più importanti dell’impegno collettivo di questo quarto di secolo.
In questi anni anche le mafie hanno modificato il loro modo di agire, rendendosi in alcuni casi più nascoste ma più invasive e pericolose per le nostre comunità e la nostra economia. Dunque l’azione contro le mafie e la corruzione è un’azione che si deve rendere sempre innovativa, capace di leggere la complessità del presente, guardando le radici della storia e lo sguardo rivolto al futuro libero che vogliamo costruire.
Il 21 marzo è un momento di riflessione, approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle vittime. È una giornata di arrivo e ripartenza per il nostro agire al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla verità, diritto che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa, ma anche a noi tutti. È altresì il momento in cui dare spazio alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate.
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Operazione “Faust” della DDA di Reggio Calabria
di Andrea Vignoli

Fenice: il patto tra cosa nostra e ‘ndrangheta con politica e imprenditoria
di Davide Pecorelli
Il 20 dicembre 2019, dopo mesi di indagini la DDA di Torino fa la sua mossa: scatta l’operazione Fenice. Centocinquanta militari della Guardia di Finanza eseguono l’ordinanza di custodia cautelare e, a fine giornata, si contano otto arresti e oltre duecento beni sequestrati. Tra i nomi spiccano quello di Roberto Rosso, assessore regionale piemontese e Mario Burlò, noto imprenditore torinese. Abbiamo deciso di leggere le carte giudiziarie per comprendere al meglio i meccanismi che, secondo la tesi dei magistrati, hanno portato cosa nostra e ‘ndrangheta a stringere patti di collaborazione con settori insospettabili della società piemontese.
Abbiamo deciso di leggere l’Ordinanza di Custodia Cautelare per comprendere al meglio i meccanismi che, secondo la tesi dei magistrati, hanno portato cosa nostra e ‘ndrangheta a stringere patti di collaborazione con un politico di primo piano e un imprenditore di successo.
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Bilancio di missione 2019-2020 – Libera Piemonte
Ci siamo chiesti se fosse il caso di redigere il nostro bilancio di missione, in questo momento così difficile e sospeso, nel quale le distanze ci hanno impedito, e ancora ci impediscono, di svolgere molte delle nostre attività.
Ci siamo risposti di SI, che comunque e sempre siamo comunità,una comunità alternativa alle mafie, che ha compiuto 25 anni,
e con tutti i limiti, continua ad impegnarsi per la giustizia,per i diritti, per sconfiggere le mafie e la corruzione.
Come ogni anno, questo bilancio è scritto a tante mani ed è solo una pennellata di quanto fatto e degli impegni futuri,
sapendo che la ricchezza delle attività dei presidi, dei coordinamenti, degli osservatori e delle realtà aderenti,
non si riesce a raccontare tutta in queste pagine.
Per questa ricchezza ringraziamo coloro che ogni giorno si impegnano
Ospedale di Alessandria: «Turbativa d’asta e corruzione” sono i reati ipotizzati nell’operazione ‘Molosso’
«Turbativa d’asta e corruzione” sono i reati ipotizzati nell’operazione ‘Molosso’, che ha portato la Guardia di Finanza a perquisire una trentina tra ospedali, Asl, aziende e abitazioni private. Interrotto, secondo l’accusa, un “malcostume diffuso, fatto di gare d’appalto truccate e di ipotesi di corruzione all’interno della sanità piemontese”.
Indagate 19 persone e 5 società, sono stati sequestrati conti correnti riconducibili a tangenti ricevute da un indagato. Ipotizzati danni al Servizio sanitario nazionale a vantaggio, di un’azienda torinese e di una multinazionale veneta leader nella fornitura di prodotti e apparecchiature mediche. Nel mirino alcuni appalti per la fornitura di camici e divise per medici e infermieri stilate per l’accusa per favorire la multinazionale.
All’ospedale di Alessandria le indagini avrebbero individuato la corruzione di un coordinatore infermieristico membro della commissione per l’appalto di prodotti e apparecchiature chemioterapiche, favorendo una specifica società.
In carcere sono finite 17 persone, 6 sono state poste agli arresti domiciliari e per 3 è stato disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Le indagini sono state condotte tra il 2017 e il 2018 dagli investigatori della prima divisione del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia e dagli agenti delle Squadre mobili di Verona e Venezia. L’inchiesta è ancora in corso ed oltre alle persone colpite da misure cautelari ci sono ulteriori indagati. Il boss che gestiva l’organizzazione è Antonio Gardino, detto Totareddu, uomo vicino alla cosca Arena-Nicosia. Sono stati sequestrati 15 milioni di euro frutto di un’attività volta al riciclaggio ed allo spaccio di stupefacenti, con società fittizie che evadevano il Fisco e creavano provviste di denaro. Non un fenomeno mafioso tradizionale, ma organizzato con una rete di contatti nel territorio – come hanno sottolineato il procuratore di Venezia Bruno Cherchi e Francesco Messina, dell’Anticrimine – che ha coinvolto la municipalizzata veronese Amia per lo smaltimento dei rifiuti, che faceva circolare denaro, corsi di formazione, con due dirigenti che sono tra gli indagati. Il denaro gestito nel Veronese giungeva dalla Calabria e veniva riciclato per lo più attraverso imprese edili, portando ai reati di riciclaggio, estorsione ed evasione fiscale. (Ansa)
BELLE FACCE. Le dirette di Libera su Instagram!
Belle facce è il nuovo format di Libera. A partire da giovedì 7 maggio alle ore 17.30 sulla pagina Instagram dell’associazione.Uno spazio di incontro con curiosità, storie e aneddoti per raccontare la funzione civile e sociale attraverso delle dirette con personaggi della cultura, della musica, della letteratura, dello sport e della società civile.
Trentaminuti di chiacchierata con un occhio su quello che ci circonda, trentaminuti per raccontarsi con onestà e leggerezza con il desiderio di guardarci dentro e realizzare puntata, dopo puntata, una comunità di Belle facce all’insegna della speranza e di una ritrovata umanità.
Dal 7 maggio 2020 alle ore 17,30 sul profilo Ig di Libera. Vi aspettiamo!