Lo andiamo dicendo da sempre, nelle scuole e nelle assemblee. Lo Stato è composto da due metà inscindibili e complementari: le Istituzioni e i Cittadini. Se una delle due metà non esercita appieno il proprio ruolo e funziona male, non funziona più la democrazia.
Per dirla con le parole del Prefetto di Torino Renato Saccone sabato 16 giugno 2018, all’assemblea regionale di Libera nella ex villa del narcotrafficante Nicola Assisi, “uno Stato non è solo apparato ma è anche comunità.” E quella di sabato, ad appena una settimana dalle intimidazioni incendiarie nella villa del boss a San Giusto Canavese, è una gran bella vittoria dello Stato, contro l’arroganza e la violenza mafiosa e paramafiosa, che in questo periodo sta tendando di rialzare la testa.
E allora bisogna stare in guardia. Come ha detto all’assemblea Luigi Ciotti, “non si può essere cittadini a intermittenza“. Non possiamo, Istituzioni e Cittadini, svegliarci solo quando l’emozione del momento chiama e per metterci a favor di telecamera. La lotta contro le mafie deve essere costante e non bisogna mai lasciare da soli coloro che, in prima linea, si adoperano quotidianamente e per lo più lontano dalle prime pagine dei giornali, per il riuso sociale dei beni sequestrati e confiscati alle mafie.
Ancora Luigi Ciotti: «La mafia è presente. Ha una storia che arriva da lontano ma in questa terra abbiamo gli anticorpi. Nessuno si deve permettere di sporcare un territorio bello come questo: dobbiamo reagire». E il Piemonte ha tutti gli anticorpi per poter reagire e vincere.
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