Il comunicato stampa della Prefettura di Asti del 3 maggio 2018:
L’esecuzione, nelle prime ore della giornata, di un’ordinanza di misure cautelari a carico di 26 persone ritenute responsabili di vari reati, fra i quali associazione a delinquere di stampo mafioso, e di 49 decreti di perquisizione domiciliare, dai quali é scaturito altresì il sequestro di armi e stupefacenti, rappresenta il risultato di un’articolata e prolungata attività condotta con estrema professionalità e acume investigativo dai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Asti, unitamente ad altri reparti territoriali dell’Arma, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino.
Un sincero e partecipe apprezzamento va ai Magistrati responsabili dell’inchiesta, al Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Asti, Ten. Col. Bernardino Vagnoni, al Maggiore Lorenzo Repetto, Comandante del Nucleo Investigativo, a tutti gli Ufficiali e militari dell’Arma che, con tenacia, dedizione e senso del dovere, hanno lavorato all’”Operazione Barbarossa”.
L’indagine, che ha avuto inizio nel maggio del 2015 e ha interessato le province di Asti, Cuneo, Alessandria, Torino, Milano e Savona, ha consentito di delineare la struttura organizzativa di una “locale” `ndranghetistica operante in questa provincia, con pericolose infiltrazioni nel tessuto economico territoriale e collegamenti anche a Catanzaro e Vibo Valentia.
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