Dopo molti rinvii per motivi tecnici, sta entrando nel vivo il processo a carico di diciannove tra imprenditori e autotrasportatori della provincia di Alessandria, coinvolti a vari titolo nell’inchiesta condotta dai carabinieri del Noe e dal corpo Forestale dello Stato su incarico della procura antimafia di Torino per reati inerenti al traffico illecito di rifiuti, denominata “Triangolo”. Ieri si è tenuta un’udienza filtro, utile per fissare un lungo calendario di date (da giugno 2018 fino ad aprile 2019).
Saranno ascoltati un centinaio di testimoni, chiamati a rendere ricostruire i traffici per lo smaltimento e trasporto di rifiuti tra basso Piemonte, Liguria e Lombardia.
Il ministero dell’Ambiente si è costituito parte civile. Dall’inchiesta era emerso come in cave e cantieri del tortonese e dell’alessandrino fossero state depositate senza le necessarie autorizzazioni, una serie di terre e rifiuti provenienti da altri cantieri, per lo più stradali e ferroviarie.
Il prossimo 12 dicembre il giudice conferirà l’incarico ad un perito per la verifica delle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche.
La prima udienza vera e propria è fissata per il 19 giugno 2018. A ritmo di un’udienza al mese, è già stato fissato il calendario fino al 23 aprile 2019.
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