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Anticorruzione Pop. Il primo libro sulla corruzione che non parla di corrotti, ma di te

Martedì 13 giugno è uscito in tutte le librerie Anticorruzione Pop. È semplice combattere il malaffare se sai come farlo, di Leonardo Ferrante e Alberto Vannucci. Edizioni Gruppo Abele.
«Troppo facile continuare a lamentarci della corruttela della classe politica, […] oltre le proteste sterili si possono avviare piccole riforme del nostro modo di stare in società […] non dimenticare mai che le tue scelte di consumatore e cittadino possono incidere per davvero». Il libro sarà presentato in anteprima nazionale il prossimo giovedì 22 giugno alle ore 15, alla Certosa 1515 del Gruppo Abele, Avigliana (TO ), in occasione dell’apertura della Scuola Common, alla sua seconda edizione.
Il Libro
Perché Anticorruzione pop? Perché parla della popolazione tutta, non solo di corrotti e corruttori; perché è scritto con un linguaggio semplice ma rigoroso; perché attinge a piene mani dall’ immaginario popolare; perché è rivolto a tutti e perché nella battaglia contro la corruzione si può vincere soltanto insieme, grazie a un’azione popolare diffusa sul territorio.
Il libro è un primo tentativo di connettere riflessioni, modelli, analisi e proposte fino a oggi sviluppate  indipendentemente le une dalle altre, ma tutte accomunate da un comune bisogno: porre fine al sistema corruttivo che mina la base del nostro Paese. Se corrompere (dal latino cum-rumpere) significa spezzare, dissolvere e quindi tradire il legame di cooperazione tra le persone, l’anticorruzione civica si traduce in cum-reparare, ovvero riparare assieme. Questo agile manuale fornisce un metodo per la formazione di comunità monitoranti, che diventano luogo naturale di maturazione di un pensiero critico necessario nei confronti di qualsiasi potere pubblico, con l’obiettivo di tenere lontana la cosa pubblica da corrotti e corruttori attraverso il controllo diffuso.
Sinossi
Nella vita quotidiana le persone sperimentano tre realtà: potere delegato, accordi sociali e mondo degli scambi. La scelta del singolo di come usare tali strumenti collettivi può innescare un sistema corruttivo o creare una «contro-società degli onesti». La via della corruzione porta all’abuso di potere, al tradimento della fiducia che rompe il patto sociale e allo scambio occulto. L’altra via percorribile, che il manuale insegna a riconoscere, fa inceppare il meccanismo del malaffare. Esistono «prassi molto concrete di forme di non-cooperazione (o non-collaborazione) con la corruzione», la cui forza sta nella partecipazione popolare. Sfruttando gli strumenti già esistenti di coinvolgimento civico, di cui ogni cittadino ha il dovere di avvalersi, gli autori definiscono un modello, costruito in dieci passi, la Bussola Common, in grado di spiegare come formare, appunto, le comunità monitoranti.
Gli autori
Leonardo Ferrante, referente nazionale del settore Anticorruzione civica e cittadinanza monitorante delle associazioni Libera e Gruppo Abele. Dal 2012 al 2015 è stato coordinatore scientifico della campagna contro
il malaffare Riparte il futuro.
Alberto Vannucci, professore di Scienza politica presso l’Università di Pisa, da anni si occupa di studi e ricerche sulla corruzione. Ha scritto, tra l’altro, Mani impunite. Vecchia e nuova corruzione in Italia (con Donatella della Porta, Laterza, 2007), The Hidden Order Of Corruption (con Donatella della Porta, Ashgate, 2012) e Atlante della corruzione (Edizioni Gruppo Abele, 2012).
Il libro sarà tra i materiali di studio della Scuola Common, organizzata da Libera, Gruppo Abele e dal Master APC dell’Università di Pisa.

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