“Non al Sud, non in Calabria, non in Sicilia, ma nel ricco Piemonte, nell’alessandrino, in Bassa Valle Scrivia, a pochi chilometri da Milano”.
Secondo quanto segnalato dal Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia è stata scoperta un’altra situazione di sfruttamento a seguito di un blitz dell’Ispettorato del Lavoro e dei Carabinieri.
Si tratta di una “cooperativa” che occupava una quarantina di braccianti di origine straniera, per lo più marocchini, a capo della quale vi era un cittadino straniero, anch’egli di origine marocchina. Su domanda dei padroni delle aziende agricole che ne facevano richiesta questi braccianti venivano impiegati nelle campagne dell’alessandrino e del pavese. L’ingaggio era “a chiamata”. Mercoledì 20, sono stati convocati nelle caserme dei Carabinieri di Castelnuovo Scrivia e di Sale, insieme al referente della cooperativa, anche i lavoratori, tutti in “nero” e senza permesso di soggiorno, trovati a lavorare – stavano piantando pomodori – nei terreni di due cascine nel comune di Piovera e in frazione Gerbidi a Sale.
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Il comunicato del presidio permanente di Castelnuovo Scrivia
Come rete di associazioni di Libera Alessandria ribadiamo con forza la massima attenzione e lotta contro ogni forma di tratta degli esseri umani e, più in generale, di disprezzo della dignità delle persone ovunque e comunque essa si manifesti. Dai migranti alle finte partite iva, dai braccianti a certi call center, dalla prostituzione coatta a certa edilizia a basso costo. Da sempre la povertà che si traduce in sfruttamento alimenta e ingrassa le file di coloro che approfittano della disperazione altrui a fini personali o dei gruppi criminali organizzati, siano essi mafie tradizionali o gruppi criminali economico-religiosi. Anche in questo senso proseguirà con forza il nostro impegno politico e sociale nell’ambito della campagna nazionale Miseria Ladra
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