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Luci ed ombre in Cittadella (ma soprattutto luci)

201510121Cittadella FAI_1Excusatio non petita, accusatio manifesta”. Ovvero: “chi si scusa si accusa”. Nel senso che “se non hai niente di cui giustificarti, non scusarti..

Così una delle risposte, ricevuta informalmente ben inteso, alla semplice richiesta di chiarimento sulla situazione della Cittadella di Alessandria, sugli impianti elettrici da 800mila euro del Pisu, sui bandi di gara che non si capisce se si fanno o non si fanno (possibile che al mondo esista una sola ditta in grado di illuminare la Cittadella di Alessandria, tanto da far ipotizzare che non si faccia neppure la gara per assegnare lavori e forniture così clamorosamente sopra-soglia ? Speriamo di aver capito male).

Per non parlare del Consiglio Comunale “secretato” e a porte chiuse di venerdì 2 ottobre scorso, causa (pare) argomento ‘ndrangheta, con opinioni discordi sull’applicazione del regolamento censorio su cui non vogliamo, e non ne siamo titolati, entrare nel merito.

E pensare che nello stesso Consiglio si era anche discusso di una interessantissima mozione sul Patto di Integrità negli affidamenti di commesse (punto 1.1.3. del Piano Nazionale Anticorruzione), primo firmatario Roberto Massaro, Presidente della Commissione Legalità del Comune di Alessandria

Noi avevamo infatti posto la questione trasparenza ed appalti 3 anni fa, ancora in campagna elettorale, con la piattaforma AL10.

Avevamo anche cercato di capire di più sull’utilizzo degli spazi in Cittadella un anno fa, a seguito della visita di Luigi Ciotti del novembre 2014.

Avevamo ora chiesto semplici spiegazioni su quanto successo in Consiglio Comunale il 2 ottobre.

Siamo ora convinti che una comunicazione pubblica più tempestiva ed esauriente (nessuno ha mai chiesto delle scuse!) avrebbe risolto sul nascere una catena fatale di polemiche politico-giornalistiche, bar che chiudono, associazioni di volontariato che si sentono non tutelate , pro-loco che se ne vanno, parchi giochi a rischio, mamme che raccolgono firme, ecc. ecc. … Inutile però ora gettare la croce addosso ad uno o all’altro.

Crediamo che l’amministrazione di Alessandria, nel suo insieme, abbia fino ad ora fatto anche buone cose in tema di legalità e trasparenza (vedi ad es. l’adesione ad Avviso Pubblico).  Non più di 4 giorni prima del Consiglio Comunale del 2 ottobre, la Giunta aveva anche deliberato il sostegno alla realizzazione di un Osservatorio sulle mafie del basso Piemonte ( sostegno esclusivamente morale, perchè per queste cose non ci sono mai ne fondi, ne personale da dedicare neppure per qualche ora al mese, neppure per una rassegna stampa..).

Un progetto di osservatorio della legalità del Comune di Alessandria, però interamente sulle spalle dei volontari delle stesse associazioni che 4 giorni dopo richiedevano, a proposito, solo un chiarimento sulla ragioni della mancata trasparenza in Consiglio Comunale e sulle modalità di assegnazione di lavori e forniture per 800mila euro in led e lampadine, beccandosi per questo da qualcuno il vezzeggiativo, sempre in modalità molto carina ed informale, di “taleba20151012titoli La Stampa_1ni”… In ogni caso, grazie ad alcuni Consiglieri di maggioranza ed opposizione, alcuni chiarimenti pian piano sono nel frattempo arrivati lo stesso, in parte anche attraverso i giornalisti. Ci si sarebbe accontentati anche di una semplice email di chiarimento (nessuno ha mai chiesto delle scuse!) per poter scrivere un articolo da mettere online, ma meglio così. I nostri complimenti vanno in particolare all’ottimo lavoro di Valentina Frezzato de “La Stampa”, che ha seguito la vicenda da vicino in maniera davvero impeccabile. Tutto è bene quel che finisce bene? Vedremo. Intanto smentiamo l’ipotesi che Libera sia direttamente interessata alla gestione del bar, mentre certamente il coordinamento provinciale di Libera Alessandria accoglierà positivamente la possibilità che anche le proprie associazioni aderenti possano partecipare ad un eventuale bando.

In ogni caso ha ragione l’Assessore Oneto: vanno giustamente regolarizzate e tutelate le presenze (preziose ed insostituibili) di associazioni, pro-loco e volontari che tengono vivo un patrimonio civico e culturale enorme come quello della Cittadella: FAI, Bersaglieri, Aleramica, Pro-loco della Fraschetta, a tutti va il grazie delle mamme e dei cittadini di Alessandria. Coraggio. Facciamo queste convenzioni! Alessandria e la Cittadella ne hanno bisogno, visto anche il successo di manifestazioni come la recentissima ALEcomix.

Per concludere. Caridi, Pronestì, Trimboli, tanto per citare qualche nome importante preso dalla cronaca alessandrina recente e richiamati, per il primo, anche sulla vicenda Cittadella. Siamo assolutamente d’accordo: soprattutto con i cognomi bisogna sempre distinguere per non confondere. I primi a doversi porre il problema dovrebbero però essere proprio coloro che si associano ad organizzazioni mafiose senza pensare alle sofferenze che, causa scelte individuali, potrebbero nel tempo ricadere in varie forme sui propri familiari innocenti. Una ragione in più, oltre alle conseguenze giudiziarie ed alla recente scomunica Papale, per dissociarsi e, scontata la giusta pena, cercare di guadagnarsi stima e rispetto attraverso altre vie. Legalità e corresponsabilità prima di tutto.

La segreteria provinciale di Libera Alessandria

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