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I GERMOGLI DELLA MEMORIA (settembre 1988 – settembre 2013)

Presidio Acqui con famiglia Saetta e Prefetto Tafuri

presidio Acqui con famiglia Saetta e Prefetto Tafuri

Comunicato 8 settembre 2013

locandina 14.9.13 Libera AcquiIl presidio di Libera Acqui “Stefano Saetta”, in collaborazione con le Assocazioni e le Istituzioni del territorio, nel ricordo del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano, a 25 anni dalla loro uccisione ad opera della mafia
Sabato 14 settembre 2013 alle ore 17,30 presso l’Aula Magna del Liceo Classico (Corso Bagni 1- Acqui Terme)
Con la testimonianza dei familiari di Antonino e Stefano Saetta e con l’intervento di Francesca Rispoli, coordinatrice nazionale di “Libera” – Associazioni nomi e numeri contro le mafie
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Antonino Saetta nasce a Canicattì nel 1922 terzo di cinque figli. Si laurea in Giurisprudenza presso l’università di Palermo col massimo dei voti e la lode e vince il concorsoin magistratura nel 1948.Viene assegnato, quale prima sede di servizio, ad Acqui Terme, dapprima con funzioni di Pretore e poi di Giudice Istruttore. Nel 1952, sposa Luigia Pantano, farmacista, anch’essa di Canicattì. Ad Acqui Terme nascono i primi due figli, Stefano e Gabriella.
Nel 1955, si trasferisce a Caltanissetta, ove diviene Giudice di Tribunale. Lì nasce il terzo figlio, Roberto. Si trasferisce quindi a Palermo, nel 1960, dove svolge -salve brevi parentesi – la maggior parte della carriera. Antonino Saetta verrà ucciso dalla mafia, assieme al figlio Stefano, il 25 settembre 1988, sulla strada che collega Palermo a Canicattì.
Un eroe semplice, Antonino Saetta. Un eroe “vestito di normalità” lo ha definito il suo amico Carmelo Sciascia Cannizzaro che, in occasione del ventennale dell’omicidio, ha pubblicato un libro che illustra finalmente questo spesso dimenticato delitto. Saetta, dice Cannizzaro: “È stato definito un eroe, un martire della giustizia. Questa consapevole accettazione del pericolo da parte del giudice Antonino Saetta, compiendo il suo dovere senza chiedere scorta né altre forme di protezione…forse fu davvero eroismo”.
“La conoscenza della vicenda di Antonino e Stefano Saetta è indispensabile per chiunque voglia realmente comprendere cosa sia stata la lotta alla mafia negli ultimi venti anni, e quale sia stato il livello dello scontro… Una vicenda con due peculiarità uniche perché, per la prima e sinora unica volta, è stato ucciso un magistrato giudicante; unica perché, per la prima e unica volta, insieme con il magistrato da uccidere, è stato ucciso anche suo figlio”.

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