Libera Alessandria Rotating Header Image

LA “BIUTIFUL CAUNTRI” DI LIBERA E LEGAMBIENTE

Venerdì 25 maggio si è svolta la proiezione del film documentario “Biutiful Cauntri” cui è seguito un intenso ed interessante dibattito con Antonio Pergolizzi, giornalista e scrittore che ha lavorato per testate come “Narcomafie” e “Quotidiano perla Sicilia” e ha da poco scritto “Toxicitaly”, un libro che contiene un’attenta e studiata analisi delle situazione delle ecomafie nel nostro paese e dei rapporti tra questo fenomeno e il modello capitalistico.

La serata, organizzata dal circolo Verde e Blu di Legambiente e dal presidio Totò Speranza, ha visto la partecipazione di circa 100 persone, ed è stata un’occasione importante per occuparsi del tema della ecomafie, troppo spesso trascurato o trattato superficialmente dai media: come ci racconta Antonio Pergolizzi, la “questione dei rifiuti” non riguarda solo i sacchi neri nelle strade di Napoli, ma riguarda un campo molto più vasto e complesso. Il vero problema, infatti, è l’aver trasformato una delle aree più fertili del nostro paese, che produceva un terzo dei prodotti alimentari del paese, in un immondezzaio; è l’aver contaminato un intera regione in un modo irreparabile; è l’aver inferto una ferita indelebile al territorio, all’ambiente, e agli abitanti stessi, che muoiono su quelle terre a causa dei veleni prodotti dall’inquinamento ambientale.

 Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero, gli autori e produttori del film documentario hanno scelto di denunciare questo problema lasciando che fossero gli abitanti di quelle terre, contadini, pastori, cittadini impegnati nella lotta contro le ecomafie, a parlare e a raccontarci i dolori delle terre dei comuni limitrofi a Napoli.

Il realismo drammatico e toccante di Biutiful Cauntri e l’interessante e precisa ricostruzione illustrataci da Pergolizzi sulla situazione attuale delle ecomafie ci fanno capire che parlare di ecomafie non vuol dire parlare soltanto di camorra e mafia, ma che esse si basano su un “perverso intreccio tra imprenditoria del centro nord, massoneria deviata e camorra”: nel film vengono riportate le intercettazioni oggetto di alcune inchieste giudiziarie, e le voci registrate hanno influenza decisamente lombarda.

Tale problematica, inoltre, si spinge anche al di la dell’Italia fino ad assumere portata mondiale: da questo punto di vista il nostro paese potrebbe essere un esempio da imitare per quanto riguarda le inchieste giudiziarie in merito; inchieste che, d’altro canto, si sono sviluppate solo a partire dal 2001 quando è stata previsto dal codice penale il reato che punisce le attività organizzate per il traffico di rifiuti. Ancora attuale, rimarca Antonio Pergolizzi la necessità di una completa e più incisiva normativa penale in materia di reati ambientali.

 E ancora più necessario, perché sta alla base stessa del problema dello smaltimento – lecito e illecito di rifiuti – è un ripensamento culturale dei nostri modelli di sviluppo: l’enorme quantità di rifiuti che si producono sono la conseguenza ineludibile della visione capitalistica del progresso, che mira a produrre sempre e sempre più. Bisognerebbe invece ripensare da capo la questione dei rifiuti e considerarli come una risorsa, non come qualcosa di non più utilizzabile ma come fonte e strumento per la creazione di nuovi oggetti. Il primo passo da questo punto di vista è quello della raccolta differenziata, per la qual mancanza non si possono incolpare i cittadini, perché la scelta della raccolta differenziata è una scelta squisitamente politica: tanto che in quei luoghi – in particolare in provincia di Salerno – in cui i sindaci hanno preso questa direzione, i risultati sono eccellenti, paragonabili a molte città del nord est.

0 Comments on “LA “BIUTIFUL CAUNTRI” DI LIBERA E LEGAMBIENTE”

Leave a Comment