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Questura di Alessandria – Comunicato Stampa 23 marzo 2012

Nell’ambito della strategia di contrasto alla criminalità organizzata attraverso l’aggressione dei patrimoni provento delle attività illecite, nei primi giorni dello scorso mese di febbraio,la Divisione PoliziaAnticrimine ha inoltrato al Tribunale di Alessandria una proposta di sequestro di beni ai sensi della normativa antimafia nei confronti di PRONESTI’ Bruno, già arrestato nel mese di luglio del 2011 nell’ambito dell’operazione “Maglio” della D.D.A. di Torino, per associazione a delinquere di stampo mafioso (art.416 Bis c.p.).

Con PRONESTI’ Bruno, ritenuto il capo della “Locale” furono tratti in arresto CARIDI Giuseppe, REA Romeo, MAIOLO Antonio, ROMEO Sergio, GUERRISI Francesco e PERSICO Domenico. Per tutti questi soggetti, il Questore di Alessandria ha inoltrato al Tribunale di Alessandria una proposta di misura di prevenzione personale conclusa con  l’irrogazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

Il Tribunale di Alessandria, ha accolto in toto la proposta di sequestro e, nella giornata di ieri, ha emesso i provvedimenti di sequestro di beni per complessivi euro 1.000.000 tra beni mobili ed immobili ubicati tra Alessandria e la provincia di Reggio Calabria, oltre ad un’autovettura modello OPEL del valore di 25.000 euro.

 I provvedimenti di sequestro sono stati eseguiti da personale della Divisione di Polizia Anticrimine. L’operazione si inquadra, in una strategia nazionale ed  internazionale di contrasto alla Criminalità Organizzata, di cui la legislazione italiana in materia di sequestro dei beni costituisce un caposaldo come ben evidenziato, in un recente intervento, anche dal Commissario per gli Affari Interni della Commissione Europea Cecilia Malmstrom.

Gli accertamenti sul patrimonio del Pronestì e dei suoi familiari, svolti in collaborazione con il comando Provinciale della G.D.F. , hanno permesso di ricostruire una fitta rete di depositi e titoli non direttamente intestati al soggetto principale ma ai suoi familiari; tuttavia, gli elementi raccolti dimostrano come tutti i beni mobili ed immobilisiano comunque riconducibili a PRONESTI’ Bruno.

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