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ETERNIT: Casale continua a credere nella giustizia

Nella giornata di ieri, venerdì 3 febbraio, la Giunta Comunale di Casale Monferrato ha deliberato di rifiutare la discussa offerta di uno dei due imputati nel processo Eternit, lo svizzero Stephan Schmiedheiny, di 18 milioni e 300mila euro in cambio della rinuncia alla costituzione di parte civile del Comune. Sindaco e Assessori (PDL e Lega) hanno dunque compiuto un deciso passo indietro rispetto agli scorsi mesi: il 16 dicembre, infatti, proprio su spinta dell’Amministrazione, il Consiglio Comunale di Casale aveva votato una mozione di adesione alla proposta dello svizzero. Dal 16 dicembre in avanti, nella città si sono susseguite iniziative di protesta, guidate dall’Afeva (Associazione Familiari e Vittime Amianto), e coronate il 7 gennaio con la manifestazione “Nessun Dorma”, che ha visto 3000 casalesi sfilare silenziosi con le loro fiaccole per le vie del centro. La grande opposizione popolare, le decisioni dei Sindaci dei Comuni limitrofi, insieme al decisivo intervento del Ministro della Sanità Balduzzi, hanno spinto il Sindaco a rinunciare all’offerta e a costruire, insieme allo Stato, un percorso alternativo per la bonifica, la ricerca e il rilancio di un territorio ferito. La decisione di ieri è una vittoria per tutta una Città, una Città coraggiosa che per anni, pur se ferita, aveva lottato compatta, e che può finalmente tornare a farlo. Una vittoria di chi non si è arreso e ha continuato a far sentire la propria voce, le proprie idee, con energia e passione. Una vittoria anche per Libera e per il nostro Presidio, per il nostro impegno a fianco della nostra collettività in questi mesi. Una vittoria, infine, per tutti quelli che in Italia continuano a credere nella Giustizia (e nel significativo ruolo che le Amministrazioni Pubbliche devono svolgere a fianco delle famiglie delle vittime e delle loro città). Casale marcia nuovamente unita verso il 13 febbraio, il giorno della sentenza nel Processo, che ricordiamo vede imputati Schmiedheiny e il Barone belga De Cartier per strage dolosa e omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro. La Procura, guidata da Raffaele Guariniello, ha chiesto per entrambi il massimo della pena, ovvero 20 anni. Da Casale si muoveranno ben sedici pullman. Un’intera città e 1800 morti non smetteranno di chiedere giustizia: e noi, come sempre, insieme a loro.

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