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Operazione “Faust” della DDA di Reggio Calabria

di Andrea Vignoli

Ancora una volta, la lunga mano della malavita organizzata si è allungata fino alla nostra provincia.
Nell’ambito dell’operazione “Faust” della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sono state tratte in arresto 49 persone di cui una residente a Tortona. Si tratta di un 23enne che si era reso responsabile nell’anno 2016, a Rosarno (RC), della cessione di un’arma già impiegata in attività illecite.
L’operazione condotta dai carabinieri ha portato in carcere 30 persone, mentre 19 sono andate agli arresti domiciliari. Fra gli indagati vi sono anche il sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà (UDC), ed il consigliere comunale Domenico Scriva. Per il sindaco l’accusa è di scambio elettorale politico mafioso.
Una persona tratta in arresto dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Alessandria e della Compagnia di Tortona nell’ambito di vasta operazione condotta dai Carabinieri di Reggio Calabria.
L’arrestato di questa provincia, un 23enne attualmente residente a Tortona si era reso responsabile nell’anno 2016, a Rosarno (RC), della cessione di un’arma già impiegata in attività illecite.
L’operazione, scattata alle prime luci dell’alba del 18 gennaio, ha avuto luogo a Rosarno, Polistena, nonché nelle province di Messina, Vibo Valentia, Salerno, Matera, Brindisi, Taranto, Alessandria e Pavia. I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, nell’ambito dell’operazione denominata “Faust”, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 49 persone, ritenute responsabili di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, traffico di
stupefacenti, detenzione illegale di armi, tentato omicidio, usura e procurata inosservanza di pena.
L’attività investigativa, avviata dal 2016 dai carabinieri di Reggio Calabria, ha fato emergere l’attività cosca Pisano, conosciuti come i “diavoli di Rosarno”.
L’indagine ha permesso di documentare l’esistenza di una fiorente attività di narcotraffico che, partendo dal porto di Gioia Tauro, ha intersecato gli interessi illeciti anche di appartenenti ad altre realtà criminali organizzate, operanti in Campania, Puglia, Basilicata. I proventi del narcotraffico venivano reinvestiti in prestiti a usura.
Oltre alla droga e all’usura, non mancano anche in questa inchiesta le ramificazioni politiche della ‘ndrangheta. Le investigazioni infatti hanno consentito di accertare l’appoggio elettorale fornito dalla cosca Pisano al candidato Sindaco di Rosarno e ad un consigliere comunale, poi risultati eletti e tuttora in carica. Entrambi sono stati arrestati.
Indagati cui è stata applicata la misura cautelare in carcere: Raffaele Belcastro (61 ), Salvatore Belcastro (30), Angelo Caccamo (37), Raffaele Cammariere (60), Antonella Caponigro (43), Salvatore Carlo (46), Andrea Cucinotta (37), Antonio Cutano (46), Francesco Cutano (64), Luigi Cutano (42), Sergio Gambardella (57), Giovanni Grasso (28), Francesco Ieraci (38), Angelo Iorio (57), Diego Lamanna (42), Francesco Longo (52), Vincenzo Longo (57), Giuseppe Mallamace (68), Domenico Marino (31), Giuseppe Messina (41), Teodoro Montenegro (33), Angela Pace (25),
Giuseppe Pace (51), Domenico Pepè (65), Domenico Pisano (70), Francesco Pisano (65), Salvatore Pisano (73), Vincenzo Pisano (61), Salvatore Scarcia (53), Giuseppe Spada (41). Indagati posti agli arresti domiciliari: Salvatore Cascone (62 anni), Giuseppe Consiglio (36), Antonio Ferrinda (37), Rocco Fusca Cono (53), Giuseppe Iannace (71), Giuseppe Idà (39), Antonio Ierace (71), Domenico Longo (72), Mattia Ligato (23), Pasquale Minella (61), Biagio
Moretto (61), Rocco Occhiato (46), Salvatore Paladino (56), Ruggero Palermo (73), Franco Panariello (57), Marco Petrini (26), Domenico Scriva (64), Giuseppe Seminara (42), Rosa Sica (55).

 

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